Descrizione estesa
Mentre procedono gli interventi di riqualificazione sul territorio comunale di Fucecchio, resi possibili grazie ai fondi del PNRR, i lavori in corso stanno portando alla luce l’importante patrimonio culturale presente nel centro storico, che ha richiamato l’attenzione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Firenze.
La previsione delle nuove pavimentazioni nelle piazze e vie del centro storico, aree sensibili dal punto di vista della tutela del patrimonio culturale, è stata infatti condotta in stretto contatto tra i tecnici del Comune, i professionisti delle ditte incaricate e i funzionari della Soprintendenza. Grazie all’assistenza archeologica alle escavazioni, affidata all’archeologo professionista dottor Antonio Alberti, è stato possibile mettere in luce e documentare numerosi resti che restituiscono preziose informazioni sulle precedenti configurazioni urbanistiche delle attuali piazze.
Ad iniziare da piazza Amendola in cui, durante i lavori di rimozione dell’asfalto, sono tornate in luce le tracce degli edifici del quartiere preesistente, già ben documentato attraverso la cartografia di inizio Ottocento, demoliti quasi fino alle fondazioni per realizzare la piazza. I resti rinvenuti sono stati rilevati anche grazie all’uso del drone e, in alcuni casi, è ancora possibile vedere i pavimenti interni in mezzane in laterizio, vissuti ed usati fino al XX secolo.
Edifici della stessa epoca sono stati scoperti anche in piazza Bracci, in cui il ritrovamento più significativo è un tratto della cinta bassomedievale del castello, riportata in luce accanto ai resti della medievale Porta di S. Andrea lungo via Castruccio Castracani. Anche in questo caso il muro, costruito in mattoni, si è conservato solo per pochi filari.
Il recente cantiere in piazza Lavagnini ha invece attestato la perdita completa dei dati che avrebbero potuto raccontare le fasi di vita di questa zona di Fucecchio. Con la realizzazione di un grande deposito per acqua negli ultimi decenni del XX secolo, gli strati archeologici sono stati purtroppo asportati fino in profondità. Soltanto in un’area limitata si conserva parte di una pavimentazione in mattoni. Questo ammattonato potrebbe essere messo in relazione con un monastero femminile medievale presente in questo luogo, menzionato a partire dal 1330 e dedicato a S. Andrea.
I ritrovamenti emersi dal sottosuolo, i materiali raccolti e le strutture documentate, raccontano uno spaccato della storia del paese, e vanno ad aggiungersi ad una consolidata tradizione di studi storico-archeologici portata avanti negli ultimi decenni dal Museo Civico e Diocesano di Fucecchio.