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Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, a Fucecchio due giorni di iniziative

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Il 2 aprile in programma un incontro con le associazioni e le scuole, il 3 una tavola rotonda per presentare il “Manifesto per la disabilità nel nostro tempo”

Data di Pubblicazione

25 marzo 2025

Tipologia

Comunicato stampa

Descrizione estesa

Aumentare la consapevolezza sull’autismo e promuovere l'inclusione delle persone con disturbi dello spettro autistico. E’ questo l’obiettivo della due giorni di iniziative promosse dall’amministrazione comunale di Fucecchio, in collaborazione con l'associazione Autismo Toscana e la Cooperativa Sinergica, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, che ricorre il 2 aprile.

Il programma

Mercoledì 2 aprile

Alle ore 10, in piazza Montanelli, scuole e associazioni, insieme alla Cooperativa Sinergica, all’associazione Autismo Toscana e ai ragazzi della Casa di Ventignano, si raduneranno intorno ad una installazione in cartapesta di Marco Cavallo, simbolo di questa giornata, per riflettere sull’autismo e sui diritti delle persone affette da questa patologia, cantando insieme il brano di Lorenzo Baglioni “Un milione di cose più una”. Accanto all’opera in cartapesta saranno predisposti dei pannelli con alcuni QR code, inquadrando i quali sarà possibile essere indirizzati agli approfondimenti sulla ricorrenza del 2 aprile, sulla storia di Marco Cavallo e sul disturbo dell’autismo.

Giovedì 3 aprile

Alle ore 17:30, nella sala consiliare del Comune di Fucecchio, in programma una tavola rotonda durante la quale sarà presentato l’aggiornamento di Un manifesto per la vita libera delle persone con disturbo mentale e disabilità intellettiva, contro il rischio di una nuova istituzionalizzazione. All’iniziativa interverranno il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la sindaca di Fucecchio Emma Donnini, il presidente di Autismo Toscana Marino Lupi, la presidente della Cooperativa Sinergica Eluisa Lo Presti, il consulenti di ANCI Toscana per la programmazione dei servizi per l’autismo Marco Armellini, il direttore della SdS Empolese Valdarno Valdelsa Franco Doni, la presidente della SDS Empolese Valdarno Valdelsa Francesca Giannì, il garante per la disabilità del Comune di Fucecchio Mariano Gasperini e la Rete Inclusione Empolese Valdarno Valdelsa. A moderare l’incontro sarà presente il giornalista e vice presidente di Autismo Toscana Andrea Laurenzi.

“Ringrazio fin da ora tutti coloro che interverranno a questi importanti momenti di incontro e confronto – spiega la sindaca di Fucecchio Emma Donnini -. Porre l’attenzione sui bisogni e sui diritti delle persone affette da disturbi mentali e da disabilità in senso più ampio è quanto mai importante, per garantire loro pari opportunità e una vita piena, promuovendone l’inclusione e l’emancipazione”.

Il Manifesto

Il Manifesto per la vita libera delle persone con disturbo mentale e disabilità intellettiva, promosso nel 2016 da un gruppo di associazioni, tra cui Autismo Toscana, e sottoscritto da 52 associazioni e oltre 400 persone, è stato aggiornato e sarà discusso durante l’incontro, poiché a distanza di nove anni il rischio di una nuova istituzionalizzazione per le persone con disturbi mentali o disabilità intellettiva è più che mai attuale. Nonostante i progressi culturali degli ultimi venti anni, che si sono tradotti in una corposa produzione normativa ricca di alti principi, a questi non è corrisposta la conversione dei servizi che sono rimasti in larga parte istituzionalizzanti, sia nell’impiego delle risorse sia nell’approccio assistenzialista alla persona con disabilità. Con questo Manifesto si vuole riportare la discussione sull’obiettivo di emancipazione delle persone con disabilità, coinvolgendo le istituzioni, le associazioni di rappresentanza, le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali e tutta la comunità.

Marco Cavallo

L’opera di Marco Cavallo fu realizzata nel 1973 all'interno del manicomio di Trieste. Alto circa 4 metri e di colore azzurro, come deciso dagli stessi pazienti, lo si volle di così grandi dimensioni per poter idealmente contenere nella pancia tutti i desideri e i sogni dei ricoverati, divenendo il simbolo della lotta etica, sociale, medica e politica a favore della legge sulla chiusura dei manicomi, la cosiddetta Legge Basaglia del 1978. Attualmente Marco Cavallo è il simbolo per tutte le persone con malattie e disagio mentale, e viene esibito in tutto il mondo come installazione itinerante per sensibilizzare l'opinione pubblica e il mondo politico sui problemi della salute mentale.

La storia nasce da un cavallo che aveva vissuto realmente nell’ospedale psichiatrico di Trieste, al quale i ricoverati avevano dato il nome Marco. Un cavallo che dal 1959 era adibito al traino del carretto della lavanderia, dei rifiuti e del trasporto di materiale vario nel manicomio. La direzione dell’ospedale, vista l’età del cavallo e l’arrivo di mezzi più moderni, aveva però deciso di avviarlo al macello perché non più utile. A seguito di questa decisone, i ricoverati inviarono una lettera al presidente della Provincia di Trieste chiedendo di non procedere alla macellazione e di permettere al cavallo di restare all'interno della struttura. In cambio si offriva il versamento di una somma pari al ricavato della vendita dell'animale per la macellazione e il mantenimento a proprie spese per tutta la restante vita naturale. La Provincia di Trieste accolse la richiesta, stanziando l'acquisto di un motocarro in sostituzione del cavallo, che veniva così affidato alle cure dei pazienti. Fu una prima apertura verso il riconoscimento della dignità personale delle persone internate nel manicomio in quanto, per la prima volta, vennero ascoltati nei desideri e nei bisogni. Così, quando nel 1978 la legge 180 venne approvata, si decise che questo cavallo dovesse diventarne il simbolo.

Ultima modifica: mercoledì, 02 aprile 2025

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