Descrizione estesa
Proteggere i lavoratori, quelli di oggi e quelli di domani, era diventata la sua missione di vita. Tanto da diventare un riferimento sul territorio fiorentino per l’Anmil, l’associazione nazionale fra mutilati e invalidi del lavoro. Quel brutto incidente ad una pressa che gli aveva mutilato una mano in giovane età era stato capace di trasformarlo in energia positiva da spendere con i giovani, per cercare di far capire quanto sia importante il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. E così da tantissimi anni girava per le scuole di Fucecchio, la sua città, raccontando ciò che gli era successo quando era un lavoratore in conceria e ciò che non dovrebbe più accadere. Se ne è andato mercoledì 11 dicembre, all’età di 84 anni, Evaretto Niccolai, una vita spesa nell’impegno civico e politico, con energia e voglia di costruire un futuro migliore per la propria comunità.
Se n’è andato dopo una malattia che non gli aveva tolto la voglia di organizzare iniziative di sensibilizzazione, tanto che ancora nello scorso ottobre aveva incontrato gli studenti fucecchiesi di tutti gli ordini scolastici ed era salito sul palco del teatro Pacini per l’annuale appuntamento dedicato alle scuole e alla sicurezza sui luoghi di lavoro. Se n’è andato in un giorno luttuoso per la Toscana e per il mondo del lavoro dopo la grave tragedia di Calenzano, un evento che per lui sarebbe stata un’altra ferita dolorosa da sopportare.
Il Comune di Fucecchio, che per 15 anni ha organizzato con l’Anmil e con Niccolai gli eventi sul tema della sicurezza, esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di un uomo sempre impegnato in politica e nel mondo dell’associazionismo per costruire una società più giusta. A Niccolai si devono non solo le iniziative con le scuole, come i tanti concorsi sulla sicurezza, ma anche alcune realizzazioni che sul territorio ricordano questo tema così attuale, come la targa dedicata ai caduti sul lavoro in piazza XX Settembre, la panchina bianca, e il monumento adiacente che gli studenti hanno nominato “Luana vita e lavoro”, dedicandolo a Luana D’Orazio, giovane vittima di un incidente sul lavoro che il 3 maggio 2021 perse la vita all’età di 22 anni, stritolata da un orditoio.