Descrizione estesa
Tenere viva la memoria di uno dei giorni più bui della storia di Fucecchio. E’ ciò che è accaduto sabato 8 marzo in occasione della commemorazione in ricordo degli otto operai livornesi della Saffa, che l’8 marzo 1944 furono catturati e deportati nei campi di concentramento nazisti, dai quali non fecero mai più ritorno.
Durante la mattina la sindaca di Fucecchio Emma Donnini ha deposto una corona di alloro presso la lapide posta in via Dante, momento al quale a fatto seguito la cerimonia di commemorazione presso il monumento ai Caduti in piazza XX Settembre, davanti alle pietre d'inciampo dedicate proprio agli operai della Saffa. Presenti gli assessori Alberto Cafaro e Marco Padovani, molti consiglieri comunali e i rappresentanti delle associazioni Fratres Fucecchio, Pubblica Assistenza, Spi CGIL, Aned e Associazione Nazionale Carabinieri.
I protagonisti, però, sono stati i giovani, in particolare le classi 3D e 3H della scuola secondaria di primo grado Montanelli Petrarca, che hanno letto le loro riflessioni sull'importanza di questa giornata, e il coro della scuola, diretto dai professori Massimo Annibali, Valentina Fogli, Federico Giovanni Pische, Eleonora Iris D'Aurizio e Nicola Dalle Luche. Spazio, inoltre, a Luciano Nencioni, che ha portato la testimonianza della deportazione del padre e del fratello, e alle riflessioni di Alessia Balzano, rappresentante di FucecchioèLibera. Una bella sorpresa, infine, è arrivata direttamente da Livorno: si tratta di Gianluca Langella, nipote di Gino Tocchini, uno degli otto deportati della Saffa, che dopo aver saputo della presenza di una pietra d'inciampo dedicata a suo nonno a Fucecchio ha voluto essere presente alla cerimonia.